Il Museo della figurina

Il Museo della figurina 

di Martina Quartieri,  Diana Marchignoni, Elisa Vacchiano, Papotti Federico,

 Rania El Moudni, Sofia Meschiari, classe I A




Giovedì 23 gennaio 2025 siamo andati al Museo della figurina perché volevamo scoprire la storia delle figurine, capire come sono cambiate nel tempo e conoscere il loro ruolo nel collezionismo e nella comunicazione. E' stata un'occasione per imparare in modo divertente e coinvolgente.


Appena arrivati Luca, la guida del museo, ci ha raccontato la sua storia. Il museo è nato grazie alla donazione di Giuseppe Panini, grande collezionista, che nel 1992 decise di donare tutta la sua collezione di piccole stampe a colori al Comune di Modena. Il Comune poi, con il materiale donato, decise di inaugurare nel 2006 un museo a tema in Corso Canalgrande. . 

Al suo interno oggi si possono trovare , oltre alle figurine , album storici da collezione, carte da gioco e opere d'arte a tema. Le bacheche che abbiamo potuto visionare erano tutte molto interessanti, a partire da quelle dedicate alle prime figurine, che sono nate circa 150 anni fa, erano disegnate a mano e raffiguravano edifici e palazzi costruiti in occasione di Esposizioni universali.

Sono nate come pubblicità e non si incollavano, perchè nella parte posteriore erano scritte. Liebig, l'inventore del dado, le fece stampare come trovata pubblicitaria, erano graficamente molto accattivanti, dedicate a svariati argomenti, quasi una piccola enciclopedia, tanto da venir usate anche a scuola al posto dei libri di testo.


Le bacheche però che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione sono state quelle dedicate ai cartoni animati.


La  Sirenetta

Si tratta del primo film del cosiddetto "rinascimento Disney", cioè il periodo dopo la crisi della Walt Disney. Con la Sirenetta iniziano ad usare canti e coreografie che ricordano l'atmosfera dei musical.                                                           


Mimì e la nazionale di pallavolo, 1995

Panini, Modena, Album per la raccolta di 240 figurine. Si tratta del primo anime dedicato a uno sport di genere shôjo, cioè destinato espressamente a un pubblico femminile. A differenza dello scanzonato e  ironico Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo, la storia di Mimì ha un tono molto più tragico e drammatico, anche a causa del lutto che colpisce la protagonista, il cui fidanzato muore in un incidente d'auto.

       


Holly e Benji

Questo cartone è tratto dal manga giapponese Capitan Tsubasa, ideato nel 1981 appartiene al genere degli spokon, i manga e anime ambientati nel mondo dello sport, che hanno giovani atleti come protagonisti. Pare che Capitan Tsubasa abbia contribuito a diffondere il calcio in Giappone e addirittura migliorare le prestazioni della nazionale nipponica.                   

OCCHI DI GATTO

E' un manga scritto e disegnato da Tsukasa Hojo, pubblicato in Giappone sulla rivista Weekly Shonen Jump di Shueisha dal 1981 al 1985. E' uno dei manga più famosi di tutti i tempi, con oltre 18 milioni di copie vendute. La giovane Hitomi Kisugi (Sheila Tashikel nell'edizione italiana) gestisce il caffè Cat's Eye ("Occhi di gatto") con la sorella maggiore Rui (Kelly) e quella minore Ai (Tati). Il bar è, però, una copertura: Hitomi e le sue sorelle sono, infatti, una celebre banda dedita al furto di opere d'arte, anch'essa chiamata Cat's Eye, che così firma i biglietti da visita lasciati sulla scena dei furti.                   





L'APE MAIA

 Le avventure di questa piccola ape, simbolo della curiosità infantile, si sono tramandate per generazioni grazie alla messa in onda in Italia in vari decenni e su canali diversi.


                 


ANNA DAI CAPELLI ROSSI

Anna dai capelli rossi è un anime prodotto dalla Nippon Animation in 50 episodi nel 1979 diretto e sceneggiato da Isao Takahata, disegnato da hayao Miyazaki e trasmesso dalla Fuji TV a partire da gennaio 1980. 

Cosa abbiamo scoperto?

Abbiamo scoperto la storia delle figurine, osservato collezioni di ogni tipo e partecipato a un laboratorio creativo. È stato interessante vedere come queste piccole immagini raccontino storie e culture diverse. Alla fine, siamo tornati a scuola soddisfatti dell'uscita.



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