Il muro della paura: migrazione e pregiudizio


Di Sofia Bellelli


Migrazione, un fenomeno che ancora oggi fa discutere.

Ognuno di noi interpreta ogni cosa a suo modo, e, di conseguenza, ognuno di noi interpreta a suo modo il fenomeno della migrazione. C'è chi pensa che sia una grande bugia e chi pensa sia una grande verità, chi pensa sia una scusa per andare in vacanza e chi comprende che chi migra lo fa per obbligo e non per scelta. Perché sì, è proprio così, chi migra non lo fa per andare a farsi un giro al Colosseo o per scattarsi una foto sulla torre Eiffel, lo fa perché se restasse nel suo paese non avrebbe la possibilità di avere un futuro o potrebbe essere uccisa.

Nel 2024 in Italia sono arrivate circa 66.317 persone che sono fuggite dal loro paese, in un solo anno, 66.317 persone hanno dovuto scappare dai loro paesi e venire in Italia.

Immaginiamo dunque quante persone migrano in Europa in un anno se solo in Italia il numero è così elevato. In Italia, agli inizi del 2024, c'erano circa 5.307.598 stranieri residenti, il che equivale a circa il 9% di tutta la popolazione italiana. 

C'è anche da aggiungere che migrare non è come farsi un volo in prima classe, si fanno dei viaggi estenuanti che durano ore a piedi o su barconi, in condizioni igieniche disumane e in continua lotta fra la vita o la morte. Questi viaggi, mortali almeno quanto necessari per la vita, vengono affrontati da uomini, donne, anziani e bambini, non importa quanto possano essere fragili o quanto sia pericoloso, non si fanno sconti per nessuno.

La cosa più grave è che ancora oggi alcune persone importanti, come alcuni politici, trattano le persone che migrano come degli animali e delle persone che non hanno diritti, diffondendo tra la gente l'idea sbagliata che siano persone inferiori e diverse. Molto spesso le persone pensano che chi migra sia un pericolo, che dopo un po' distruggeranno i nostri paesi, o altre cose simili. La verità è che molto probabilmente dovremmo prendere spunto da queste persone, lavorano sodo tutti i giorni per mantenere la loro famiglia e per procurarsi del cibo, nonostante abbiamo passato cose che nessuno può immaginare continuano ad andare avanti e continuano a sorridere e, dopo tutto questo, invece di ricevere rispetto ricevono disprezzo. Il fatto che abbiano un colore di pelle più scuro o che indossino vestiti diversi dai nostri, o che continuino a seguire le loro tradizioni che noi consideriamo strane, non li rende diversi da noi, non li rende meno degni o più manipolabili. Sono delle persone, proprio come te che stai leggendo, come i tuoi amici, la tua famiglia. 

Per chi migra anche la cosa più stupida può sembrare miracolosa, pensate a una persona che viene dall'Africa, paese in cui acqua e cibo scarseggiano, che viene in Italia, apre un rubinetto e vede l'acqua che esce a litri. Sembra scontato ma non lo è, è importante capire che siamo stati fortunati, fortunati a nascere in questo paese, un paese in cui non si lotta per l'acqua o per il cibo, un paese in cui tutti possono andare a scuola e in cui tutti hanno gli stessi, uguali diritti.

Ecco che cosa ci è stato spiegato durante le attività di educazione civica che abbiamo fatto quest'anno, ecco che cosa dobbiamo capire, che noi siamo stati fortunati e che non dobbiamo mai dare nulla per scontato.


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